Marco Cavallo, libero ormai da ogni freno si dirige ovunque ci sia bisogno di lui: accolto e coccolato in ogni luogo continua la sua nuova battaglia. Marco vuole diventare il simbolo di tutte le libertà e questa volta, per farlo, ha deciso di partire dalle proprie origini.
Il 5 e 6 aprile si è tenuto il seminario musicale “Musiche e Ritmi nel Tempo: la tradizione si fa cura”: un incontro tra convegno e festival in cui Marco è stato tra i protagonisti, ha assistito a interventi di qualificati esperti e riflessioni coinvolgenti ma anche ad esperienze musicali. Questa due giorni ha avuto come intento quello di porre l’accento sulle possibilità di socializzazione, inclusione, cura e terapia che concedono la musica e il suono.
Vi sono stati momenti dedicati alle realtà esistenti nel campo della disabilità e della salute mentale che credono nel potere del suono e della musicoterapia per ricominciare a sentire sé stessi e la propria identità.
Dal 10 al 13 maggio invece, Marco Cavallo ha attraversato il nord Italia per arrivare ad Iseo in occasione de “L’impossibile può diventare possibile”, il convegno nazionale tenutosi in occasione dei 40 anni dalla legge 180. In questo caso il centro della questione è stato ricordare ma soprattutto guardare avanti, “L’impossibile può ancora diventare possibile?” appunto, come dare gambe a un lavoro sociale ed educativo fondato sulla partecipazione diretta degli interessati, sul coinvolgimento delle comunità locali, sulla rigenerazione di tessuti sociali, culturali, politici ed economici?
Attività volte a rilanciare la “grammatica del possibile” dentro i mondi che si prendono cura dell’essere umano: i servizi sociali e sanitari, la scuola e l’educazione, la politica e l’economia. Consapevoli, come ci ha insegnato Basaglia, che idee e azioni non possono essere disgiunte.
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